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Malnate "Partito Democratico"
circolo di Malnate

Partiti politici  
 

Malnate, 23/09/2010
comunicato stampa
sulle dichiarazioni del sindaco

Il Pd ha letto l’editoriale a firma del Sindaco Sandro Damiani sul Malnate Ponte di settembre.
Il Sindaco dà la sua interpretazione sui fatti avvenuti questa primavera e quest’estate: dalla “bandiera” della si.ra Mingardi ai Consigli Comunali sul PGT, allo sfascio della maggioranza.
Ciò che afferma, per quel che ci riguarda è ampiamente contestabile poiché i contenuti dall’editoriale non corrispondono al reale accadimento dei fatti.
Riteniamo che anche per le altre forze politiche da lui menzionate (Lega Nord e Malnate Viva) la situazione sia identica alla nostra, ma saranno loro a decidere il da farsi.
Noi non inseguiamo le esternazioni del Sindaco che denotano grande disagio ed abbondante nervosismo. Ci sembra che quanto scritto tenti di indurre i malnatesi a ragionare su fatti passati (mal raccontati) per distogliere l’attenzione su quello che sta accadendo in seno alla maggioranza. Quello che dovrebbe essere affrontato oggi e che è stato ampiamente dimostrato nell’ultimo Consiglio Comunale, ma che politicamente era chiaro anche prima, è che questa maggioranza non ha più i numeri per governare. Poco dovrebbe interessare ai malnatesi di Vedani, Candiani, Bernasconi, Paganini e Manini in un momento in cui il Sindaco, non più in grado di gestire in modo decente la propria maggioranza, non si decide a prendere l’unica soluzione ragionevole: quella di ritenere concluso il suo mandato amministrativo.
Non serve spargere fango a destra e a manca, non serve rivangare questioni ormai vecchie di decenni come non serve insinuare falsi dubbi ai cittadini: questo non interessa più a nessuno. Oggi è oggi e nell’ultimo Consiglio Comunale le truppe che sostengono il loro capitano sono rimaste in dieci.
Se il Sindaco, caparbio ed orgoglioso ed offuscato dagli eventi non sa decidere, siano capaci i consiglieri ed assessori che gli sono vicini a fotografare la situazione così com’è ed a trarne la inevitabile conclusione.
Il Pd non ha fretta, però Malnate non merita di restare congelata per l’incapacità di analisi di chi la amministra.

 


Malnate, 10/09/2010
le MOZIONI e la PROPOSTA
di Comunicato Stampa

IN PRESENTAZIONE AL PROSSIMO CONSIGLIO COMUNALE DEL 17 settembre 2010

Clicca le immagini per ingrandire

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Malnate, 16/07/2010
Comunicato del gruppo consigliare del Partito Democratico
I Consiglieri comunali del PD: Paganini Eugenio
Astuti Samuele - Centanin Donatella - Manini Olinto - Isidoro Monetti.

Il PD in modo diverso rispetto agli altri partiti di opposizione ha deciso che i propri consiglieri rimangano in consiglio comunale, e siamo qui. I nostri colleghi sarebbero qui con noi, se non avessero prima della convocazione programmato altri improrogabili impegni personali.

Il consigliere Monetti ha presentato anche un'interrogazione su un tema scottante che ci preoccupa, quale i Servizi Sociali ed in particolare l'Assistenza Domiciliare.

Per questo abbiamo preso visione degli atti di questo Consiglio, per questo il nostro capogruppo ha permesso, con la sua presenza, che la conferenza dei capigruppo potesse svolgersi regolarmente.

Prendiamo atto che con questo Consiglio si debbano sistemare alcune questioni tecnico-burocratiche e riformalizzare con nomine e prese d'atto  gli effetti prodotti dagli ultimi Consigli Comunali particolarmente devastanti per la maggioranza.

Comunichiamo, se non lo si era capito, che non siamo interessati alle presidenze o vicepresidenze del Consiglio Comunale, che non siamo interessati ai Collegi dei Revisori dei Conti di Umberto 1° o Farmacia Comunale. Manteniamo la Presidenza della Commissione di indagine per amore di verità, pronti a lasciare anche quella se dovesse essere modificato il mandato consigliare.

Questo faceva parte di un passato nel quale il PD ha lavorato, pur con contrasti, all'interno di un Consiglio Comunale, vera espressione dei cittadini malnatesi dove le regole erano le regole. Questo Consiglio, per il PD, è morto il 18 giugno 2010.

I numeri di questa maggioranza parlano chiaro: era partita in 13 consiglieri, sono diventati 15, sono rimasti 11.

Insieme ai numeri i fatti parlano altrettanto chiaramente, 3 assessori della Lega dimessi, il presidente dell’UDC dimesso, la forza politica della Lega passata all'opposizione, 2 nuovi gruppi nati, si fa per dire, per distinguersi dalle formazioni originarie, quelle votate dai cittadini nelle liste dei partiti di sostegno ai candidati sindaco.

Gli 11 rimasti, tra loro non omogenei e non così votati dai cittadini, sono e saranno costretti a trovare punti di condivisione, anche personale, per poter tentare di continuare ad amministrare.
Emerge chiaramente che il Sindaco ha svuotato completamente il ruolo importante dei partiti che lo hanno sostenuto durante la campagna elettorale.

Ed ecco, al 3° punto dell'ordine del giorno, la "Verifica ed adeguamento delle linee programmatiche di governo" . Ma questo è illegittimo: l’art. 14 dello Statuto Comunale prevede che il Consiglio sia investito di questa funzione solo al momento dell’approvazione del Bilancio e del suo riequilibrio; e non è questo il caso che ci occupa oggi (vedasi in tal senso anche l’art. 42 del TUEL).

Ed è proprio qui che è necessario ragionare poiché i programmi sono stati presentati dalle liste dei partiti e tutti erano legati tra loro; un partito come la Lega non è più in maggioranza, e la Lega fu il vero promotore e collante dell’iniziativa dell’elezione dell’attuale Sindaco.

A nostro avviso l'esperienza del  passato non ha insegnato nulla e, a due anni scarsi dalla scadenza del mandato, si continua a promettere ciò che una maggioranza di 15 consiglieri eletti dal popolo non è riuscita a realizzare e si dà per scontato che 11 Consiglieri non legati dai partiti d’origine, saranno in grado di portare a termine il compito.

Si riparla di Museo dei Trasporti, si riparla di Piscina in Cava Cattaneo, si riparla di Scuola in via Milano, e così via. Nel momento in cui si arranca per trovare una soluzione all'Assistenza Domiciliare si rilancia su tutto il resto, ancora una volta, con proclami ad effetto.

Ma, con una riflessione più tranquilla, rispetto all'ultimo Consiglio Comunale, affermiamo che una questione non è sopportabile; si menziona due volte l'approvazione del PGT foriero di benefici interventi di privati sul nostro territorio, ed ancora, ecco comparire l'ex Cava Cattaneo e le strutture sanitarie sulle pendici di Monte Morone.

Per il PD il PGT approvato è quello votato nel Consiglio Comunale del 15 giugno, per noi assolutamente regolare, e non quello " truccato " del 18 giugno.

Il PD ha avviato le procedure per un ricorso al Tribunale Amministrativo.

Il PD ritiene che il 18 giugno siano state violate, da questa maggioranza, le regole e il buon senso.

Il PD ritiene che sia arrogante, da parte della maggioranza presentare ora, anche in palese contrasto con lo Statuto Comunale, le linee programmatiche che si basano su un abuso di potere e come se le linee programmatiche non fossero legate alla rappresentanza di chi all’inizio del mandato ha ottenuto i voti dei cittadini con le liste dei partiti di sostegno al candidato sindaco.

Il PD è disposto a discutere nel merito delle questioni, a fare proposte, ma non è disposto ad accettare un atto , che a parere di tutta l'opposizione e gran parte dell'opinione pubblica, trae origine da un precedente provvedimento consigliare privo di legalità.

Il PD non può rispettare una c.d. maggioranza che per l'impossibilità di essere tale, è disposta a trasgredire la legge, come se niente fosse.
Il PD teme che ciò che si è compiuto con grande disinvoltura una volta violando il regolamento comunale, possa riaccadere, ed oggi stà riaccadendo con la violazione dello Statuto.

Il PD si ricorda di chi ha fatto staccare i manifesti affissi legittimamente da un legittimo Comitato Referendario.

Il PD si ricorda il comportamento della maggioranza a difesa di un modesto posto di un consigliere dell'Umberto 1° che non aveva e non ha nessun diritto di rimanere in carica.

Il PD ancor prima di giudicare l'operato di chi ci governa vuole che le regole del gioco siano rispettate e uguali per tutti ed in particolare da chi deve dare l’esempio rivestendo cariche istituzionali.

Le linee programmatiche di governo portano la firma in calce di consiglieri ed assessori e prevedono un voto favorevole degli 11 rimasti. La maggioranza numerica di 11, all'interno di questo Consiglio Comunale esiste solo sulla carta. La maggioranza in grado di affrontare tutti gli atti, a partire da quelli urbanistici fondamentali per la gestione del nostro paese, senza ricorrere ad illegalità, non c'è più; questa maggioranza non rappresenta la maggioranza degli elettori e dei cittadini di Malnate. Per questi motivi, a nome del PD, e diversamente da quanto inizialmente ci eravamo proposti, comunichiamo e dichiariamo che il PD si allontana da questa seduta del Consiglio Comunale.

 

 
7 luglio 2010
 

“Il PGT della vergogna e
del cemento”

Il Partito Democratico è pronto a ricorrere al TAR
contro il nuovo Piano di Governo del Territorio:
illegale nella forma e pericoloso nella sostanza.

Il Partito Democratico ha da sempre contestato nel merito il PGT presentato dalla giunta Damiani: dalla cementificazione di Monte Morone e di Cava Cattaneo, agli interventi previsti alla Folla ed in via Colombo, per non parlare poi degli interessi personali del sindaco e del consigliere Azzalin.
In questi mesi ci siamo battuti su questi temi in consiglio comunale, nelle commissioni e soprattutto in mezzo alla gente, denunciando i danni che Malnate potrebbe avere da questo PGT. L’abbiamo sempre fatto nel rispetto delle regole e soprattutto avendo in mente il bene della nostra città.

Invece, in questo PGT c’è tanto cemento, troppi interessi e soprattutto tanta illegalità!!
Nella sostanza, il “Comitato d’affari” sta violentando territorio, cittadini e Istituzioni.

Proprio il tema delle regole non rispettate è quello che più fa male, che svilisce le istituzioni e che lascia una macchia indelebile nella storia del nostro Consiglio Comunale.
La cementificazione si può ancora fermare ed il Partito Democratico è pronto a ricorrere al TAR per salvare la nostra città, ma le forzature fatte ai regolamenti ed allo statuto comunale, le palesi violazioni di principi etici e morali, i silenzi dei consiglieri di maggioranza e quel lungo triste applauso del pubblico al termine del consiglio resteranno per sempre.

Il PD ritiene illegale la convocazione del consiglio comunale di venerdì 18 giugno.
Il PGT era già stato approvato nel precedente consiglio di martedì 15 giugno ed in quella sede l’osservazione n° 22 presentate dal PD era passata. Perché rivotarla? Quale norma è stata violata per annullare la precedente votazione?

Il PD ritiene illegale la presenza in aula di sindaco e 2 consiglieri aventi palesi interessi personali.
Il regolamento comunale dice con chiarezza che i consiglieri devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri come previsto dall’art.78, comma 2, del T.U.E.L.

Il PD ritiene vergognoso il comportamento del presidente Sassi.
Uomo sopra le parti, arbitro tra i contendenti, garante delle Istituzioni e delle regole: questo dovrebbe essere il ruolo di chi riveste questa carica. In un colpo solo Sassi ha cancellato quanto di buono fatto nei 3 anni precedenti, dimostrandosi uomo di maggioranza ed inadatto a questa carica. Ha minacciato di dimettersi? Passi pure dalle parole ai fatti.. noi lo appoggeremo sicuramente in questa sua scelta!!

Il PD ritiene indegno Damiani e non lo riconosce più come sindaco.
Attaccato ad una maggioranza che non c’è più, disposto a svilire le Istituzione e ad infrangere ogni regola pur di far approvare il suo PGT e di non essere nuovamente battuto dalle opposizioni: dove crede di andare Damiani? Quanto tempo pensa di poter resistere? Con il ricorso al TAR, il PGT appena approvato sarà sicuramente invalidato, ma in compenso Damiani avrà guadagnato ancora qualche mese di stipendio (magari anche solo l’estate, 3 mesi X 3000 euro = 9000 euro!!).
Fosse solo questo però si tratterebbe di pura meschinità, del tentativo vano di non riconoscere di essere arrivato al capolinea politico. Ma forse non si tratta solo di questo.
Perché Damiani è addirittura disposto a sacrificare i suoi interessi personali in centro città pur di far passare il PGT? Perché è disposto a perdere la faccia pur di far approvare a tutti i costi la cementificazione di Monte Morone e di Cava Cattaneo?
Si tratta di domande che abbiamo fatto più volte e che continueremo a fare non avendo ricevuto risposta. Una cosa però è certa:
da oggi Malnate non ha più un sindaco, in attesa del prossimo che non potrà che essere migliore.

Marco Viscardi
Portavoce PD – Circolo di Malnate

 


Malnate, 5 giugno 2010

“Damiani ci sei, o ci fai?!”
Il Partito Democratico chiede che il sindaco  faccia chiarezza
sulla solidità della sua maggioranza.
Se non ci sono i numeri l’alternativa sono le dimissioni.

L’ultimo mese è stato per la politica malnatese un mese caldo e ricco di avvenimenti che hanno addirittura portato la nostra cittadina alla ribalta della stampa nazionale per la questione del Tricolore. Il Partito Democratico rivendica con orgoglio quanto sin qui fatto per la difesa dei valori costituzionali ed unitari, sia sul territorio (dal presidio in piazza, all’iniziativa dei giovani con le magliette dei padri della Repubblica) che in consiglio comunale (mozione votata all’unanimità che riconosce il valore del tricolore). Si tratta di una battaglia di civiltà che non lasceremo certo cadere!
A seguito di questi fatti abbiamo assistito ad una serie di fibrillazioni interne alla (ex?) maggioranza di centrodestra che non si è certo lasciata mancare nulla: dal commissariamento della sezione locale della Lega, alle dimissioni di altri due assessori, all’uscita dalla maggioranza dei consiglieri leghisti. In tutta la vicenda non sono mancati gli ultimatum, gli out-out e gli interventi dei vari vertici provinciali in un clima degno della migliore soap opera.
Ciò che appare chiaro ai nostri occhi è la situazione di assoluta ingovernabilità che si è venuta a creare a Malnate. Ciò che più preoccupa è la paralisi politico-amministrativa in cui si trova il nostro Comune da oltre un mese e che rischia di poter continuare a lungo.
E’ necessario fare chiarezza al più presto sul futuro di questa giunta ed in questo il sindaco Damiani, ancora una volta se necessario, ha dimostrato tutta la sua inadeguatezza.
Un sindaco serio avrebbe fatto conoscere al più presto quello che intende fare per uscire da questa crisi, oppure ne avrebbe riconosciuto l’estrema criticità e si sarebbe dimesso. Damiani invece resta in silenzio, attaccato alla “cadrega” di padana memoria ed ai suoi 3000 euro di stipendio, recentemente aumentati. Senza prospettiva, senza progetti, in sostanza senza futuro, spera solo di poter durare il più a lungo possibile!!
Peggio ancora, si appresta a voler approvare il PGT nel bel mezzo di questa bufera politica. E’ lecito chiedersi perché tutta questa fretta, perché non si cerchi di ricompattare prima la  maggioranza (se c’è ancora!), dietro ad un progetto politico condiviso. Cosa lo spinge a voler approvare questo strumento urbanistico fondamentale per il futuro di Malnate a tutti i costi ed in tempi rapidi. Davvero la cementificazione di Monte Morone non può aspettare?!?
Il Partito Democratico nei 3 anni della giunta Damiani non ha mai approvato le scelte di questa amministrazione: ritenevamo sbagliata l’idea di dilapidare 13 milioni di euro per una nuova scuola inutile; ci siamo opposti con forza all’introduzione dell’IRPEF comunale e all’aumento degli stipendi di sindaco e assessori;  stiamo combattendo la battaglia contro la cementificazione del territorio prevista nel nuovo PGT; ecc ecc.
Per questi motivi il Partito Democratico non può che vedere con favore e sollievo una eventuale fine anticipata della giunta Damiani e certamente farà tutto il possibile per mandare a casa questo pessimo sindaco!!
Chiediamo pertanto al sindaco, per il bene del paese e per meritarsi un minimo di rispetto personale, di fare chiarezza sulla solidità della sua maggioranza e del suo progetto politico. Se non ci sono i numeri l’alternativa sono le dimissioni.

Marco Viscardi
Portavoce PD – Circolo di Malnate

 

 

 


 

     

----- Original Message -----
From: <samuele_astuti>To: Sent: Saturday, May 08, 2010 1:22 PM ->Subject: Mozione di sfiducia presentata in data 7/5/2010 dal PD Malnate

Gentile Malnate.org,
come sollecitato da alcuni post dei vostri forum, vi invio il testo integrale della mozione presentata al Presedente del Consiglio Comunale di Malnate in data 7 maggio  2010. Come noto la mozione è scaturita a seguito di alcune dichiarazioni dell’ assessore Barbara Mingardi, pronunciate sul social network FACEBOOK, offensive nei confronti della Bandiera Italiana e degli importanti valori ad essa associati. La mozione ripercorre le dichiarazioni più importanti di questi ultimi giorni e chiede le dimmissione dell’assessore. È la difesa e il rilancio di questi valori e principi che permettono la costruzione di un progetto politico che ha davvero l’ambizione di “ripensare” il nostro Paese.
Samuele Astuti Consigliere Comunale PD

     

Malnate, lì  7  maggio 2010                                                  Al
                                                                                              PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
                                                                                              DEL COMUNE DI MALNATE
                                                                                              DOTT. ANTONIO SASSI
                                                                                              MALNATE

                                                                                  E p.c.  
............................................................................................Al
                                                                                              PREFETTO DI VARESE
                                                                                              DOTT.SSA SIMONETTA VACCARI
                                                                                              VARESE

 

RICHIESTA
DI CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO EX ART. 14 DEL REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL COMUNE DI MALNATE

 

Argomento:
MOZIONE DI SFIDUCIA ALLA SIG.RA BARBARA MINGARDI
ASSESSORE DEL COMUNE DI MALNATE

 

Dopo la comunicazione ex art. 41 del Regolamento Comunale, fatta dal Consigliere Capogruppo PD al Consiglio Comunale del 30 aprile 2010, comunicazione che riguardava un fatto di particolare interesse per la comunità (ed, in particolare, la circostanza che vede la sig.ra Barbara Mingardi, assessore, dopo essersi iscritta al social network facebook ed aver aperto un suo profilo, essersi iscritta ad un gruppo intitolato “Io il tricolore lo uso così” avente come simbolo la carta igienica con i colori della bandiera italiana e che in questo gruppo, corredandolo con la propria foto, la sig.ra Barbara Mingardi ha pubblicato il seguente messaggio “in effetti io il trico non lo vorrei vedere nemmeno in bagno …. Non vorrei mi venisse la caghetta per tutta la vita! Meglio abolirlo e basta”), non si è proceduto, per regolamento, ad alcun dibattito tra i Consiglieri (assente anche l’assessore chiamato in causa), benché la circostanza sopra enunciata fosse di enorme gravità; quando si “posta” qualcosa su Facebook non lo si fa dietro le quinte ed in modo privato, ma bensì davanti ad un pubblico, e (inoltre) la frase dell’assessore sig.ra Barbara Mingardi non poteva essere letta come critica politica, anche se aspra, o una semplice opinione; è un concetto di puro disprezzo ed odio per un simbolo che identifica, in modo ideale, lo Stato Italiano e la sua Unità di Nazione.
Si chiede, dunque, la convocazione di un Consiglio Comunale Straordinario inserendo all’o.d.g. quale argomento, la discussione tra i Consiglieri sui fatti oggetto della comunicazione letta e depositata il 30.04.10 dal Capogruppo del PD, e la discussione e votazione PER APPELLO NOMINALE della:
MOZIONE DI SFIDUCIA ALL’ASSESSORE SIG.RA BARBARA MIGARDI:
MOTIVI:
Premesso che:

  1. con comunicazione al Consiglio Comunale 30.04.10 il Capogruppo PD ha enunciato che l’assessore sig.ra Barbara Mingardi ha inserito su Facebook (partecipando ad un “gruppo” che usa come simbolo il rotolo di carta igienica con i colori del tricolore italiano), un messaggio di vilipendio della bandiera italiana quale emblema dello Stato, dimostrando così di non tenere in nessun conto, quale parte dell’organo di governo del Comune di Malnate, i principi generali dello Statuto del Comune di Malnate stesso, e dimostrando di non avere alcun rispetto per i principi della Costituzione della Repubblica Italiana; violando i doveri che fanno capo a chi esercita cariche pubbliche, con un obbligo di buon esempio, molto più significativo per lei, per la particolare posizione soggettiva istituzionale di assessore (servizi alla persona, famiglia, pari opportunità);
  2. con dichiarazione alla stampa resa il 3 maggio 2010, al quotidiano on-line Varesenews, in una intervista del giornalista Michele Mancino, l’assessore Barbara Mingardi ha così detto: “io non mi riconosco in questo stato nazionale perché non mi piace la sua impostazione ecco perché quando vedo il tricolore e sento l’inno di Mameli non mi batte forte il cuore e non mi viene la pelle d’oca”. E alla domanda: “assessore se tornasse indietro lo riscriverebbe quel commento”? La risposta è stata: “certo lo riscriverei 50 volte così ….”. In buona sostanza l’assessore non ha smentito in alcun modo la propria volgare affermazione di vilipendio alla bandiera italiana, ma l’ha rafforzata;
  3. successivamente, con dichiarazione alla stampa di martedì 4 maggio 2010 il Consigliere Comunale di maggioranza sig. Gianfranco Francescotto, del gruppo consiliare Movimento Libero per Malnate, ha dichiarato che il Sindaco Sandro Damiani dovrebbe intervenire tempestivamente a difesa della bandiera italiana: “serve una decisione forte contro chi ha bestemmiato in modo imperdonabile, Mi aspetto che il Sindaco nel prossimo Consiglio Comunale notifichi pubblicamente la sua posizione”;
  4. già con un intervento sul sito Malnate.org, forum di Malnate, piazza virtuale, in data 3 maggio 2010, il Consigliere di maggioranza Presidente del Consiglio dott. Antonio Sassi ha così scritto: “per quanto riguarda l’episodio comunicato da Paganini venerdì 30 aprile il mio dissenso è totale. Ho una concezione di stato completamente diversa dagli amici leghisti. Il rispetto per i simboli, per tutte le istituzioni democratiche e per i valori che contraddistinguono la nostra Costituzione sono punto di riferimento e motivo di orgoglio per quanto mi riguarda e penso di non essere il solo all’interno di questa maggioranza ……”;
  5. atteso che il PDL di Malnate, gruppo consiliare di maggioranza, con una dichiarazione datata 4 maggio 2010 a Varesenews, quotidiano on-line, nonché riportata il 5 maggio 2010 dal quotidiano La Provincia, ha così dichiarato: “il tricolore non è solo il simbolo dell’unità nazionale, per esso molti nostri connazionali hanno immolato la loro esistenza in difesa della libertà …. l’assessore di Malnate è l’assessore di tutti i malnatesi e non di una sola parte di essi. Per questo motivo prendiamo le distanze dalla dichiarazione incriminata e chiediamo all’assessore Mingardi pubbliche scuse nei confronti dei concittadini che si identificano nei simboli e nei valori dell’unità nazionale che il federalismo da tutti auspicato non mette, comunque, in discussione”.
  6. l’assessore sig.ra Barbara Mingardi, con dichiarazione resa sempre alla stampa in data 5 maggio 2010 ha dichiarato, aggravando la propria posizione: “pur di non mettere in difficoltà il mio gruppo che sta lavorando duramente ed al quale voglio anche un gran bene sono pronta anche a dimettermi … mi scuso con tutte le persone che si sono sentite offese dal mio commento su Facebook non era mia intenzione offendere nessuno anche perché si trattava di considerazioni private che mai avrei immaginato potessero suscitare tanto clamore …”. Le “scuse” sono, dunque, di pura forma;
  7. considerato che il Consigliere sig. Raffaele Bernasconi, Lista civica Malnate Viva, già al Consiglio Comunale del 30.04.10 ha espresso il proprio sdegno per le inqualificabili dichiarazioni dell’assessore comunale sig.ra Barbara Mingardi, ed ora, con comunicato 04.05.10 ha invitato i cittadini di Malnate a “difendere il tricolore per l’Italia” con una manifestazione davanti al Municipio (durante una seduta della Giunta) sventolando la bandiera d’Italia in difesa della Repubblica e della Costituzione;
  8. appurato che l’assessore sig.ra Barbara Mingardi con le sue dichiarazioni rese prima sul sito web a nome Facebook e poi alla stampa ha determinato, tra i cittadini di Malnate, un diffuso senso di malessere e di vergogna che è sfociato, in parte in sentimento di ostilità nei confronti dell’assessore stesso, ed in parte in sentimento di poca stima anche per la Giunta tutta del Comune di Malnate, di cui fa parte l’assessore;
  9. evidenziato che l’assessore sig.ra Barbara Mingardi ha disonorato l’immagine ed il prestigio della città di Malnate sia a livello locale che a livello nazionale, tanto che si percepisce di essere, noi tutti, indicati come quelli del “TRICO = carta igienica”;
  10. ritenuto necessario non incentivare ulteriormente, con il mantenimento della funzione pubblica in capo all’assessore sig.ra Barbara Mingardi, la contrapposizione, non più ideologica, ma ingiuriosa tra chi è contro e chi è a favore del tricolore italiano, il simbolo che identifica l’Unità nazionale; tutto prelude a più gravi fratture nella città con grave perdita del senso di fiducia nelle istituzioni ed in chi le governa;

ciò premesso ed esposto, quale mozione di sfiducia, ritenuta ineludibile, premesso l’invito al sig. Sindaco di Malnate Avv. Sandro Damiani a dichiarare formalmente e specificatamente il suo (e del Comune di Malnate) dissenso alla dichiarazione di vilipendio alla bandiera italiana espressa dall’assessore sig.ra Barbara Mingardi,
SI INVITA
La sig.ra Barbara Mingardi a dimettersi immediatamente dal proprio incarico assessorile;
in difetto,
SI CHIEDE
Al Sindaco del Comune di Malnate, avv. Sandro Damiani, di revocarle immediatamente la nomina di assessore e ogni delega conferitale.

FIRMATO

Il Capogruppo Consiliare PD                                    Eugenio Paganini

Il Consigliere PD                                                       Samuele Astuti

Il Consigliere PD                                                       Donatella Centanin

Il Consigliere PD                                                       Olinto Manini

Il Consigliere PD                                                       Isidoro Monetti

 


Comunicato Stampa
.......2 maggio 2010

“Facebook, la Lega e il Tricolore”
Il Partito Democratico chiede le dimissioni dell’assessore Mingardi
che invita ad usare in bagno la Bandiera italiana.

Succedeva a Venezia nel lontano 1997 che il leader leghista Umberto Bossi consigliasse ad una signora che esponeva il Tricolore alla finestra di usarlo per pulirsi una delle parti meno nobili del proprio corpo.
Succedeva a Roma nel più recente 2006 che il governo di centro-destra guidato da Silvio Berlusconi depenalizzasse il reato di vilipendio alla Bandiera, prevedendo solo una ammenda pecuniaria di qualche centinaio di euro per questo reato. Poco più di una banale multa per sosta vietata; l'offesa alla bandiera si monetizza e lì si chiude la dignità del tricolore.
Succede oggi a Malnate che la sig.ra Barbara Mingardi, assessore del Comune di Malnate, si iscriva ad un gruppo sul popolare social network Facebook dal titolo: “IO IL TRICOLORE LO USO COSI’!”. Il gruppo ha come simbolo “la carta igienica” con i colori della bandiera italiana e riporta numerosi commenti irrispettosi del nostro simbolo nazionale.
Il nostro assessore leghista non si è però accontentato di iscriversi a questo gruppo, ma ha pensato bene di lasciare un suo commento personale nel quale si augura di non avere mai problemi intestinali per non essere costretta a pulirsi con questo simbolo che tanto disprezza.

E’ di facile comprensione che detta frase (non solo per la Bandiera della Repubblica Italiana, ma anche per le Istituzioni in generale) non può essere letta come “critica politica” anche se aspra. Non è una “semplice opinione”, ma è formulazione di un concetto di “puro disprezzo” per un simbolo che identifica, in modo ideale, lo Stato e la sua unità di Nazione.

E’ dunque grave che la sig.ra Mingardi, a cui è affidata una funzione pubblica non rispetti il Tricolore, emblema dello Stato. Ed è altrettanto grave che la sig.ra Mingardi quale assessore del Comune di Malnate non tenga in nessun conto i principi generali dello Statuto comunale. Chi si occupa di politica ha sicuramente il diritto di esprimere le proprie opinioni ed idee, ma chi esercita cariche pubbliche ha anche e soprattutto il dovere di fornire un “buon esempio” alla cittadinanza.

Per questo motivo il Partito Democratico ha ufficialmente chiesto nel Consiglio Comunale del 30 aprile 2010, che l’assessore Mingardi smentisca il suo “messaggio” sulla Bandiera Nazionale Italiana e chieda scusa ai cittadini di Malnate. Viceversa riteniamo che questa cittadina non sia degna di restare componente della Giunta del Comune di Malnate e ne chiediamo quindi le dimissioni.
Certo, non esiste ormai più nessuna sanzione vera, anche simbolica, per questo genere di reato. Tuttavia per noi è inaccettabile che una di figura istituzionale che ha giurato fedeltà alla Bandiera, e che dovrebbe darle dignità e prestigio davanti ai cittadini inviti pubblicamente un comune cittadino a gettare nel cesso il Tricolore!!
Crediamo che questo atteggiamento sia intollerabile anche per la maggior parte dei cittadini malnatesi. Ci auguriamo che anche per una buona parte delle forze politiche attualmente al governo della nostra città sia così e ci aspettiamo quindi che siano presi i doverosi provvedimenti politici.
L’anno prossimo celebreremo il 150° anniversario dell' Unità Nazionale. Speriamo di non dover più commentare episodi di questo genere e di arriviamoci insieme ne solco delle parole espresse dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi in occasione dell’analoga celebrazione di dieci anni fa: "Il tricolore non è una semplice insegna di Stato, è un vessillo di libertà conquistata da un popolo che si riconosce unito, che trova la sua identità nei principi di fratellanza, di eguaglianza, di giustizi; nei valori della propria storia e civiltà”.

Marco Viscardi
Portavoce PD – Circolo di Malnate

. 2 maggio 2010
. .


   

   

     


From: <marco viscardi >
To: "musichouse musichouse" <musichouse-edizioni@libero.it>
Sent: Tuesday, February 09, 2010 10:56 PM



Comunicato Stampa

...............................................................................................................................................................................................Malnate, 09/02/2010

Il Circolo di Malnate del Partito Democratico prende atto delle posizioni espresse sul Piano di Governo del Territorio nel comunicato del Circolo “E. Curiel”di Rifondazione Comunista del 08/02/2010.

Spiace constatare che da questo comunicato emerga un continuo riferimento al passato. Il Partito Democratico preferisce invece impegnarsi con forza sulle problematiche attuali e sulle prospettive future, confrontandosi con tutte le forze politiche e associative presenti sul territorio che non condividono le scelte infauste di questa amministrazione di centro destra.

Da questo confronto auspichiamo possano emergere significative convergenze per proporre soluzioni migliori per la nostra città. Certamente, questa confronto è difficile da avere con chi manifesta aprioristiche posizioni di chiusura.

 

Marco Viscardi
Portavoce PD – Circolo di Malnate

 
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